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Anonimo
Ieri notte l'FBI (Federal Bureau of Investigation) ha bloccato l'accesso ai siti megaupload.com e megavideo.com, con l'accusa di aver permesso e velocizzato il traffico di dati coperti da copyright. I danni stimati si aggirano intorno ai 500 milioni di $ e si orientano soprattutto verso i legittimi possessori dei copyright, molte delle volte case discografiche, produttori di film e software-house in genere.
L'FBI ha inoltre arrestato il fondatore, Kim Schmitz (meglio conosciuto come Kim Dotcom ), un imprenditore-hacker tedesco residente in Australia al momento dell'arresto. Assieme a lui sono stati fermati altri 3 manager dell'azienda con sede a Hong Kong e 2 persone sono ancora latitanti. Ora rischiano 50 anni di carcere a testa.
Questa rappresaglia virtuale, e non, arriva a poche ore di distanza dallo sciopero genereale del web organizzato da Wikipedia e esteso poi anche ad altri siti internet, per protestare contro un decreto legge, il «SOPA» (Stop Online Piracy Act), in discussione in questo momento al Congresso Americano. Questa legge permetterebbe ai detentori di copyright di agire direttamente sui contenuti di loro proprietà per impedirne la diffusione in Internet. Al momento la legge è ancora molto criticata, anche da servizi come Google, Yahoo, la sopra citata Wikipedia, Twitter, Facebook, Mozilla Foundation e molti altri.
I primi scontri
Come risposta all'arresto di Kim Dotcon e all'oscuramento di Megaupload, una parte del gruppo di hacker "Anonymous" hanno attaccato i siti Web del governo americano, il sito della Universal Music (adesso ancora irragiungibile ), il sito del Dipartimento di Giustizia USA (ora raggiungibile qui) e quello della Recording Industry Association of America (ancora irragiungibile).
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